domenica 15 luglio 2007

La testa nella sabbia

Un musulmano britannico, ex-jihadista, scrive questo interessante articolo (in inglese) su Times Online in cui spiega come nascono e si sviluppano i meccanismi “negazionisti” e le teorie del complotto (l’11 settembre opera di Bush, gli attentati di Londra li ha fatti Tony Blair o il Mossad per screditare i musulmani) e invita i suoi correligionari ad alzare la testa dalla sabbia e a guardare in faccia la realtà:
“Ciò di cui noi Musulmani abbiamo bisogno è tornare ai nostri testi: dobbiamo discutere gli insegnamenti che vengono usati per trasformare i nostri giovani in radicali e legittimare l’uccisione di gente innocente. Dobbiamo mettere in discussione e riplasmare l’insieme di regole che determinano il modo in cui i Musulmani stabilmente insediati nell’Occidente debbano convivere con i non-Musulmani. Solo quando avremo fatto questo potremo vivisezionare l’interpretazione radicale dell’Islam e controbattere con successo al terrorismo”.
Interessante anche la parte iniziale dell’articolo, in cui l’autore si sofferma sui classici meccanismi di negazione degi eventi sgraditi e sulla formulazione di fantasiose teorie del complotto (di cui si trovano molti esempi anche nostrani) che hanno solo lo scopo di rafforzare il vittimismo, la confusione e, in ultima istanza, di fare il gioco dei fondamentalisti.

1 commento:

Jazz nel pomeriggio ha detto...

di cui si trovano molti esempi anche nostrani

Secondo me quel Giulietto Chiesa è un personaggio immaginario inventato da qualche astutissimo nemico della sinistra…

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