lunedì 17 dicembre 2007
Il Cavalier cangiante
Qui, invece (prima che venisse coinvolto anche il suo Milan) reclamava gli ultimi due scudetti e ci aggiungeva anche quello del 1990, sostenendo di aver sempre capito che c'era qualcosa che non andava...
sabato 15 dicembre 2007
venerdì 14 dicembre 2007
martedì 11 dicembre 2007
lunedì 10 dicembre 2007
sabato 1 dicembre 2007
Marvel covers
Con colpevole ritardo, mi sono accorto che ha ripreso le trasmissioni.
Consigliatissimo.
martedì 20 novembre 2007
Donne che muoiono - due conti
Ora, a parte una piccola contraddizione che forse nasce dalla foga retorica (l'articolista distingue le donne che muoiono a causa della "violenza" da quelle che muoiono "nelle guerre": perché, se ti sparano in guerra non è violenza?) quello che mi colpisce subito è il numero.
Duecento milioni.
Duecento milioni?
Vi dispiace se, invece di unirmi al coro delle deplorazioni e delle denunce, prendo la matita, un pezzo di carta da salumaio, e provo a fare due conti? Aspettate ad accusarmi di misoginia, negazionismo e disfattismo, seguitemi, e caso mai ditemi dove mi sbaglio.
La popolazione del pianeta, secondo una stima di luglio 2007, è di 6.602.224.175 di anime, di cui 3.278.616.036 donne e 3.323.608.139 maschi. Fonte, questa.
Sempre secondo la stessa fonte, il tasso annuo di mortalità è di 8,37 decessi ogni 1.000 abitanti. Il che, rapportato al totale della polazione, fa 55.260.616 virgola qualcosa (lo so, non si muore un po' ma del tutto o per niente, è solo una questione di arrotondamentoe che dipende dal numero di decimali usati).
Ogni anno, quindi, muoiono in totale 55 milioni e rotti di persone, maschi e femmine - quasi la popolazione dell'Italia. Muoiono di malattie, di incidenti, di morte violenta, di tutte le cause possibili e immaginabili.
Le fonti non mi dicono quanti siano i maschi e quanti le femmine. A occhio e croce, i maschi dovrebbero essere un po' di più per una semplice ragione: col passare degli anni, la percentuale di femmine sul totale della popolazione aumenta, a causa della morte precoce dei maschi, che tendono a vivere meno.
Però facciamo finta che i 55 milioni siano equamente ripartiti fra maschi e femmine. Siamo di poco sopra i 27,5 milioni. In tal caso, il totale di donne che muore ogni anno per qualsiasi causa dovrebbe essere di circa 27,5 milioni. All'interno di questo insieme, ci sono quelle che muoiono di morte violenta, e poi tutte le altre cause di morte. Tutte insieme fanno 27,5 milioni.
Per Repubblica, sarebbero 200 milioni solo le donne che muoiono di morte violenta. E quelle che muoiono negli incidenti? E le donne morte per tumori e altre malattie? Quante saranno mai in totale le donne che muoiono ogni anno? 300 milioni, come minimo. Cioè una su dieci.
Ogni anno, morirebbe almeno una donna su dieci. Vi risulta? Fate mente locale: quante donne conoscete, di persona o di vista? Venti? Ogni anno ne morirebbero due. Ne conoscete 40? Ogni anno ne dovrebbero morire quattro. Quasi sempre di morte violenta, per di più.
Mmmmmm...
O a Repubblica l'aritmetica non è di casa, o hanno ragione loro.
In tal caso, penso che cambierò lavoro e aprirò un salone di pompe funebri. Per signore. Solo per morte ammazzate, però, perché al giorno d'oggi la specializzazione è tutto.
domenica 18 novembre 2007
Italian Spiderman
"Un belissimo film per tut-ti la familia".
Uno Spiderman italiano (con tanto di dialoghi in quasi-italiano).
giovedì 15 novembre 2007
E domani l'acqua calda!
mercoledì 14 novembre 2007
E io deposito il nero, il giallo e il cyan
Come dire che a ogni passata di magenta, quando si stampa in quadricromia, bisognerebbe versare una royalty?
Per fortuna, almeno leggendo questo articolo, pare che la pretesa delle due aziende non abbia fondamento legale.
sabato 10 novembre 2007
Young liberals?
Per carità, non è un'affermazione. Diciamo che ho cercato di immaginare come avrebbe reagito a caldo la dolce Ann vedendo questa striscia.
La mia è una cattiveria gratuita, insomma, e non ho ben capito contro chi.
;-)
La porta accanto
Le mie perplessità sono semplicemente relative al titolo.
Voglio dire, io una porta accanto così non ce l'ho.
sabato 3 novembre 2007
Compleanni
3 novembre 1954.
In alcune sale cinematografiche di Tokyo esce un film di fantascienza, Gojira, diretto da Ishiro Honda e con effetti speciali di Eiji Tsuburaya.
Sarà il primo di una serie di film con mostri giganteschi (filone che verrà chiamato "kaiju"), molti dei quali avranno protagonista uno dei mostri di maggior successo della storia del cinema: Godzilla.
Quanto al nome, Godzilla, bisognerà attendere la versione distribuita nel mercato americano Godzilla, King of the Monsters, nel 1956, nella quale verranno aggiunte varie scene con Raymond Burr (quello di Perry Mason).
venerdì 26 ottobre 2007
Lo sospettavo
Pare che sia un mucchio di cialtronesche stronzate.
giovedì 25 ottobre 2007
martedì 23 ottobre 2007
Compleanni
23 ottobre 1958.
In una striscia a fumetti della serie "Johan & Pirlouit" pubblicata sulla rivista Le Journal de Spirou, appare per la prima volta un buffo omino azzurro.
Disegnata dal fumettista belga Pierre Culliford detto Peyo (1928-1992), "Johan & Pirlouit" (in Italia John & Solfami), ambientata nell'Europa del Medioevo: Johan è uno scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit è il suo "fedele" amico ingaggiato a corte come buffone.
I due protagonisti incontrano spesso personaggi curiosi nei loro viaggi; nella striscia del 23 ottobre 1958, mentre sono alla ricerca di un flauto magico, evocano gli Schtroumpf: è la prima apparizione dei Puffi.
venerdì 19 ottobre 2007
Sintesi storica
Per esempio, ecco spiegato qui, con splendida sintesi, il passaggio dalla schiavitù al lavoro salariato.
domenica 14 ottobre 2007
sabato 13 ottobre 2007
L'arte per l'arte
Il messaggio è vuoto. Peccato, perché sarei stato curioso di sapere cos'è mai uno zoboo e in che modo si possano intrattenere rapporti sessuali con esso/a.
Il messaggio non mirava a vendermi prodotti o servizi, né a farmi abboccare a qualche truffa, né a indirizzarmi presso qualche sito. Niente, solo un mittente e un subject - "the subject is the message", potrei dire parafrasando un signore che tutti citano.
Mi convinco sempre di più che la spam è una forma d'arte.
lunedì 8 ottobre 2007
Il Bello della vita
Ci può essere insoddisfazione sulla qualità dei servizi che si ricevono in cambio - ha aggiunto - ma non un'opposizione di principio sul fatto che le tasse esistono e che si debbano pagare
sarà, ma io questa frase di TPS la trovo inappuntabile... e, per quanto faccia un po' impressione e sia politicamente male accorto dirlo, trovo inappuntabile anche quella in cui definisce "bellissime" le tasse:
“Le tasse sono una cosa bellissima, un modo civilissimo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili quali istruzione, sicurezza, ambiente e salute”
come dagli torto?...
Inappuntabile?
Calma.
D'accordo sulla prima frase citata di TPS: un'obiezione di principio contro l'idea in sé delle tasse non sta in piedi. Nella migliore delle ipotesi, sarebbe utopistica.
Le tasse non sono “bellissime”, non più di quanto lo sia un clistere o andare dal dentista.
Necessarie, certo, per il funzionamento di una società moderna e complessa, ma “bellissime” proprio no.
La tassazione nasce come un tributo imposto da un’autorità ai sudditi, non è una donazione volontaria liberamente decisa da un consesso di uguali.
Storicamente, la tassa nasce come imposizione del vincitore (città, regno, ceto sociale) nei confronti degli sconfitti. E già alla nascita aveva quindi un primo elemento di violenza e di ingiustizia: chi imponeva le tasse non le pagava, e usava il raccolto fiscale per vivere, mantenuto dai vinti, costretti a piegarsi e pagare il tributo, in moneta o in prestazioni forzose di manodopera, le corvées.
Per tutta la loro storia, le tasse non hanno avuto bisogno di legittimarsi. Le impone il potente, e il debole non può sottrarsi. Fine del discorso.
Il re-sacerdote riscuote le tasse non per fornire un servizio ai sudditi contadini, ma solo per farsi mantenere da essi e, se possibile, per aumentare il suo potere.
Nello stato moderno, il cittadino (che non era nulla) aveva il dovere di pagare le tasse allo stato (che era tutto), e basta.
Solo in tempi recentissimi e in altre civiltà ha iniziato a farsi strada l’idea che le tasse dovessero trovare una loro legittimazione: il principio no taxation without representation è cosa moderna e non è mai andato da sé. Per farlo accettare, i sudditi hanno dovuto imbracciare le armi. Ed è pure roba d’importazione, perché appartiene al mondo anglo-sassone.
Da noi si distingue fra “tasse” e “imposte”. Le prime si giustificano con una “controprestazione” fornita ai cittadini, le seconde no.
(Nel diritto anglosassone, le imposte sono illegittime).
Da noi, circa il 70% delle entrate fiscali non hanno controprestazioni per i contribuenti, cioè non sono spese per erogare un servizio.
(Fonte: wikipedia)
Cosa ci sarà mai di “bellissimo”?
Poi ci sono stati, come il nostro, dove i servizi sono nella migliore dei casi alquanto limitati, in certi casi del tutto mancanti, e dove il raccolto fiscale serve a pagare gli stipendi di un numero grottescamente abnorme di inamovibili funzionari e dipendenti.
Non mi riferisco solo ai tanto vituperati “politici” che oggi va di moda crocifiggere, ma a una pubblica amministrazione che ha come principale, se non unico scopo, quello di conservare se stessa.
Ma, si obbietterà, il ricavato delle tasse in certi casi si traduce in un servizio pubblico.
Sì, ma mi sento di definirlo un effetto collaterale: la pioggia di denaro che si rovescia sulla pubblica amministrazione diventa un rigagnolo di servizi per i cittadini, un effetto collaterale del tutto secondario e direi quasi indesiderato, vista la malagrazia con la quale il dipendente pubblico tratta, di norma, il cittadino.
Lo scopo principale delle tasse, proprio come ai tempi dei re-sacerdoti, è assicurare il sostentamento dei potenti e della vastissima cerchia dei loro congiunti, protetti, parenti, sostenitori e simpatizzanti. Se poi ogni tanto avanza qualche spicciolo per far funzionare un asilo o un ospedale, pazienza, la prossima volta si cercherà di spremere ben bene anche quei soldi per trasformare un ospedale che funziona in un carrozzone dove assumere falsi invalidi, sodali, elettori.
Aumentassero gli introiti delle tasse, aumenterebbe la quantità di risorse a disposizione della burocrazia, che sarebbe in grado di cooptare nuovi individui al suo interno, sottraendoli alla produzione e creando nuovi burocrati, nuovi passacarte, nuovi reggiborse, nuovi finti invalidi.
Posso capire però che le tasse paiano “bellissime” a chi sta dall’altra parte: riceve la pioggia dorata, decide quanto tenere per sé e quanto distribuire a clienti, parenti e amici per confermare e ampliare il proprio potere personale. Il suo principale rovello: scovare chi non paga le tasse o non le paga tutte, perché in questo modo potrà distribuire più risorse ai suoi complici e offrirsi nuovi privilegi, e trovare il livello massimo di pressione fiscale che la società possa sostenere, senza farla schiattare.
Riconosco senza alcuna difficoltà che sarebbe utopistico immaginare una società senza tasse in cui i cittadini siano così saggi e lungimiranti dal controbuire, di volta in volta, alle spese necessarie. Per capirlo, mi è bastato assistere a una riunione di condominio.
Riconosco senza alcuna difficoltà che le tasse - e il loro inevitabile risvolto, la burocrazia - sono necessarie.
Ma pensare che le tasse siano un modo col quale i cittadini raccolgono i fondi necessari per provvedere a scuola, salute, ambiente - andiamo, è utopistica e falsa, almeno quanto l'idea di una riunione di condominio composta da gentiluomini illuminati e altruisti.
Se proprio siamo inguaribili ottimisti, diciamo che il 30% delle tasse è usato per quello scopo, il resto è per mantenere il Mostro, la burocrazia.
Bellissime?
A essere generoso, direi: "bruttine".
Mi è capitato di avere la necessità di fare un clistere, o di andare dal dentista. L’ho fatto, perché era necessario. Ma bellissimo, posso dire per certo che non è stato.
E se andando dal dentista mi trovassi di fronte un tizio dallo sguardo allucinato che, impugnando una tenaglia arrugginita e ricoperto d'un camice inanguinato mi invitasse a entrare nello studio, sghignazzando "Vieni avanti bamboccione, vedrai che sarà bellissimo", ecco, io penso che non mi sentirei molto bene.
domenica 7 ottobre 2007
domenica 30 settembre 2007
giovedì 27 settembre 2007
Se i Democratici avessero un cervello...
... sarebbero Repubblicani.
Ann Coulter si prepara alle elezioni, con la consueta finezza.
Il suo ultimo libro in uscita a ottobre, da Random House.
lunedì 24 settembre 2007
Il Compromesso Storico
inquadratura del fondoschiena, sì, ma veloce.
Il Paese è sollevato.
domenica 23 settembre 2007
Compleanni
Il blog di Andrea è in linea da un anno. Ma per davvero, mica come qui, dove già si tira a campare.
martedì 11 settembre 2007
Trasloco (parziale)
Le mie solite fesserie invece resteranno qui su NdP.
sabato 8 settembre 2007
Esternazioni
Ora i commentatori si interrogano sulle conseguenze: nuovi attacchi terroristici negli USA e nel resto del mondo? O forse Al Qaeda ambisce a mettere le mani sull'Irak?
Però, visti i toni e i temi toccati da Bin Laden in questa sua esternazione, strano che nessuno abbia fatto l'ipotesi che mi sembra la più plausibile: lo sceicco, stanco delle caverne, si candida per un ufficio a Saxa Rubra. Che ne so, magari per un posto da redattore al TG3.
giovedì 30 agosto 2007
Cherchez la femme
Un metodo che ha funzionato in Pakistan, Somalia e altrove.
Non funziona perfettamente in Irak, però, dove pare che i sanguinosi scontri tra i miliziani di Al Qaeda e le tribù irakene siano dovuti proprio a questioni di donne. Fra le tribù irakene, infatti, vige il matrimonio endogamico, e la strategia matrimoniale di Al Qaeda sembra incontrare difficoltà impreviste.
domenica 26 agosto 2007
martedì 21 agosto 2007
domenica 19 agosto 2007
Lo spirito delle leggi
una raccolta di leggi folli, singolari, stravaganti - spesso residui secolari rimasti nei codici all'insaputa, si spera, di giudici e legislatori.
Dove si apprende che in Francia è vietato chiamare Napoleone il proprio maiale, e in Inghilterra è vietato morire in Parlamento, però si può ammazzare uno scozzese nella città di York (ma solo dentro la cerchia delle mura, e solo se lo scozzese tiene in mano arco e frecce).
Qui l'articolo in italiano, qui l'originale in inglese.
venerdì 17 agosto 2007
Bikini solari
Il bikini di questa settimana è di un tipo un po' particolare.
È a energia solare.
Il Solar Powered Bikini è realizzato in pellicola fotovoltaica (che fornisce 6,5 volt a 1,5 ampère) e dispone anche di una presa USB. L'inventore, tal Andrew Schneider, sostiene che grazie a questo bikini le utenti potranno stare al fresco anche senza entrare in acqua, alimentare il loro iPod o tenere fresce le bibite (non si precisa però in che modo).
Il tutto in maniera eco compatibile.
Anniversari e numeri
17 agosto 1982: nello stabilimento della Philips di Langenhagen, in Olanda, viene stampato il primo CD. L'album è The Visitors degli Abba.
In questi 25 anni, sono stati venduti complessivamente 200 miliardi di CD audio.
Sempre a proposito di numeri: a tutt'oggi, si sono venduti 100 milioni di iPod e dall'iTunes Store di Apple sono stati scaricati tre miliardi di canzoni (non di album, per cui il dato non è confrontabile direttamente con il numero dei CD venduti).
lunedì 13 agosto 2007
giovedì 9 agosto 2007
Warren Zevon
Questo post, invece, è più serio, ed è un piccolo, doveroso tributo a Warren Zevon (1947-2003), cantautore californiano rimasto sempre a metà strada fra cult e successo.
Su Concert Vault si possono sentire due suoi concerti. Il mio preferito è quello registrato al Rosy's Jazz Hall di New Orleans - annata 1978, cioè l'epoca di Werewolves of London, il suo maggiore successo commerciale (l'album era Excitable Boy).
Voce roca e sporca, ottimi musicisti al seguito, il concerto spara uno dopo l'altro quasi tutti i brani di quell'album (manca solo la splendida Veracruz, peccato).
mercoledì 8 agosto 2007
Ti ricorderemo sempre così
martedì 7 agosto 2007
domenica 5 agosto 2007
Il bikini della settimana
Oggi ha fatto bene in un altro sito di vendita di bikini e foto di clienti e modelle con i bikini della casa: Ujena.
Qui, la colossale sezione con le foto di clienti soddisfatte, modelle, aspiranti modelle, improbabili modelle, signore e signorine che vestono - diciamo così - Ujena.
Conversioni
Dvorak è sempre stato una bestia nera di Apple e del Mac, e degli utenti Mac, su cui ha sempre rovesciato fiumi di sarcasmo - quando andava bene.
Adesso salta fuori che, pur se a denti stretti, Dvorak ha confessato di usare sul lavoro un iMac e di averlo trovato "niente male". Non solo, ammette anche di aver consigliato a molti conoscenti e colleghi di acquistare un Mac (per non dover fare supporto tecnico a utenti Windows incapaci, dice lui).
No, non ha ancora comperato un Mac. Però è già stato avvistato e fotografato in un Apple Centre...
Atto dovuto
lunedì 30 luglio 2007
Mamma, mi si è ristretta la bomba
Va bene.
Però l'idea che la NATO, per ridurre il numero di vittime civili in Aghanistan, decida di usare... bombe più piccole suona comunque un po' grottesca, no?
domenica 29 luglio 2007
Scommesse
mercoledì 25 luglio 2007
Messe, Parigi, Enrichi
Oggi, invece, dalle mie parti non è successo niente di notevole.
martedì 24 luglio 2007
Numeri
Sì, mi rendo conto che questo post è un po' gratuito.
Dunque: dopo aver aperto questo blog, ho installato un contatore d'accessi, Free Counter, e dopo un po' ho installato anche Shinystat, perché mi sembrava più carino.
Questo spiega i numeri così diversi.
Quando ho iniziato a scrivere questo post, questo blog aveva raggiunto 1.200 accessi con Shinystat, e 3.333 con FreeCounter.
Mi è sembrato curioso avere nello stesso momento due numeri così - una cifra tonda, da una parte, e tutti "3", dall'altra parte.
E, sì, mi rendo conto che questo post è un po' gratuito.
Pirateria musicale
Un articolo (in inglese) del 1962, che apparve su Atlantic Monthly.
lunedì 23 luglio 2007
Il bikini della settimana
Il concerto della settimana
Dall'archivio, vi segnalo questo concerto dei Psychedelic Furs, annata 1982.
domenica 22 luglio 2007
Economia del kamikaze
Si cerca anche di rispondere alla domanda "ma se sono così intelligenti e preparati, perché commettono così tanti errori?".
(Articolo in inglese, Slate)
venerdì 20 luglio 2007
La sinistra italiana, vista da Camillo
Ecco, ieri era in grande forma, e il suo post su Camillo, oltre a essere un ritratto impietoso ma ahimè obiettivo di cos'è, oggi, la sinistra italiana, riassume splendidamente tutte le ragioni per le quali l'Italia non potrà mai essere un paese normale:
"La peggiore sinistra del mondo
Abbiamo la sfortuna di avere la peggiore sinistra del mondo, specie sulla questione delle nuove ideologie totalitarie. Lasciamo stare, per un momento, i comunisti, gli antagonisti e tutti quelli che nel mondo occidentale sono finiti nella spazzatura della storia e da noi incomprensibilmente al governo. Parlo della sinistra cosidetta moderata, moderna e democratica. E' quella la peggiore sinistra del mondo. Dunque. Abbiamo un ministro degli Esteri che crede che Hamas sia un interlocutore democratico e che i palestinesi che trattano con Israele gli avversari (ieri è stato rimbrotatto dal ministro degli Esteri socialista francese). Crede lo stesso di Hezbollah, con cui va a braccetto. Sull'Iran "no a nuove sanzioni", mentre rivendica gaiamente trattative per la liberazione di 5 capi talebani in Afghanistan. Fassino, quello "sionista" del gruppo, è più o meno d'accordo e pure lo scrive sulla prima pagina del Corriere della Sera. Giuliano Amato oggi fa l'elogio del velo e spiega che l'Islam ci insegna valori preziosi riguardo alla dignità delle donne. Sul fronte intellettuale, diciamo così, Giancarlo Bosetti pubblica su Reset un appello di intellettuali de sinistra contro il musulmano laico Magdi Allam, colpevole di difendere l'unica società libera e democratica del Medio Oriente e di denunciare il pericolo del fondamentalismo islamico. Il leader del nascituro Partito Democratico non affronta mai la questione più importante di questi anni e, ieri, sulla Stampa è stata riportata una sua frase di un paio d'anni fa in cui mette sullo stesso piano "schiavismo" e "reaganismo". E' la peggiore sinistra del mondo and I'm not feeling fine".
domenica 15 luglio 2007
Una parola nuova al giorno
No, non stavo cazzeggiando. Facevo wilfing.
Anniversari
La testa nella sabbia
“Ciò di cui noi Musulmani abbiamo bisogno è tornare ai nostri testi: dobbiamo discutere gli insegnamenti che vengono usati per trasformare i nostri giovani in radicali e legittimare l’uccisione di gente innocente. Dobbiamo mettere in discussione e riplasmare l’insieme di regole che determinano il modo in cui i Musulmani stabilmente insediati nell’Occidente debbano convivere con i non-Musulmani. Solo quando avremo fatto questo potremo vivisezionare l’interpretazione radicale dell’Islam e controbattere con successo al terrorismo”.
Interessante anche la parte iniziale dell’articolo, in cui l’autore si sofferma sui classici meccanismi di negazione degi eventi sgraditi e sulla formulazione di fantasiose teorie del complotto (di cui si trovano molti esempi anche nostrani) che hanno solo lo scopo di rafforzare il vittimismo, la confusione e, in ultima istanza, di fare il gioco dei fondamentalisti.
sabato 14 luglio 2007
Dedicato ai due tizi sul tram
L'immagine è stata catturata sul sito di Repubblica, oggi.
Si potrebbe prestare a considerazioni sul giornalismo, sul Web, sui siti Web dei quotidiani eccetera eccetera eccetera.
Noto invece un'altra cosa, senza dubbio un piccolo dettaglio.
Chi ha scritto quei titoli ci teneva a farci sapere la nazionalità dei protagonisti delle due notizie. Ha ritenuto importante segnalare, già nel titolo, che il tipo che ha imboccato l'autostrada fosse spagnolo e non portoghese o turco, e che i fratelli incornati in quel di Pamplona fossero statunitensi e non, che ne so, francesi o malesi.
OK.
Una cosa da nulla.
Proprio ieri, mentre ero in tram, ho sentito due tizi che parlavano, e che sostenevano accoratamente la tesi secondo cui i giornali e i telegiornali precisano con troppo zelo che gli autori di certi crimini sono "immigrati" o "stranieri" o "clandestini", allo scopo inconfessabile di favorire la nascita di idee e sentimenti razzisti. C'è in atto un grande complotto, insomma.
Mmmm... chissà cosa diranno domani, i due tizi sul tram, dopo aver visto Repubblica. Avranno forse le prove di un complotto dei Poteri Forti contro la Spagna? O contro gli USA? O contro i tori di Pamplona?
venerdì 13 luglio 2007
Ma dove le trova?
Il nome del suo sito, Ririan Project, mi aveva fatto pensare - forza dell’assonanza - a cose tipo i raeliani...
No, Ririan è il suo nome (è uno studente di origine rumena) e nel suo sito pubblica articoli di self-emprovement; raccolte di tips and tricks per dormire meglio, potenziare il cervello, combattere lo stress eccetera eccetera.
Credevo di avere interessi strani io...
Bibbia Manga
È realizzaata dalla casa editrice inglese Hodder and Stoughton, specializzata in pubblicazioni religiose.
Per il momento sono disponibili due volumi: The Manga Bible: Raw e The Manga Bible: Extreme. L’autore è Siku, probabilmente, un giovane disegnatore britannico. Questi due primi volumi coprono il Nuovo Testamento. A breve dovrebbe uscire il terzo volume della serie, The Manga Bible Extreme Deluxe Edition. A questo punto, direi che manchino solo le versioni Light e Classic, e poi c'è proprio tutto...
martedì 3 luglio 2007
Manhattan come Stonehenge
In questo caso, potrebbe togliersi la curiosità di verificare questa cosa.
Un articolo di Sam Roberts sul New York Times (il link è questo, ma viene richiesto l’abbonamento o l’acquisto dell’articolo) sulla storia urbanistica di Manhattan accenna, en passant, a una curiosa caratteristica topografica e astronomica che, a quanto pare, finora era passata inosservata.
Dato l'orientamento eccentrico della griglia delle strade di Manhattan, in due soli giorni dell'anno è possibile osservare il sole che tramonta nel mezzo esatto di una qualsiasi strada che attraversa orizzontalmente la città: il 28 maggio e il 13 luglio.
Manhattan ha una pianta rigidamente ortogonale, inclinata di 29° rispetto all’asse Nord-Sud e questo fa sì che le sue strade risultino allineate col punto in cui il sole tramonta due volte all’anno. New York risulterebbe essere una specie di Stonehenge, uno strumento astronomico che funziona solo due giorni all’anno...
domenica 1 luglio 2007
Un dubbio
Il bikini domenicale
Nuovi poveri
Homeless che passano le notti in strada, a New York, San Francisco e in altre città americane? Tardo-hippy rintronati in attesa che la corriera per Woodstock passi di lì? Sit-in contro Bush, il riscaldamento globale o gli tsunami?
Sbagliato.
Clienti in fila - dalla notte prima - per comperare un iPhone. In vendita ufficialmente dal 29 giugno.
David Pogue ne ha avuto uno in anteprima, e ne ha fatto una deliziosa recensione video.
giovedì 28 giugno 2007
Il concerto della settimana
domenica 24 giugno 2007
Bill, ti presento Steve
Il mese scorso il Wall Street Journal aveva messo fianco a fianco Bill Gates e Steve Jobs, con Walt Mossberg e Kara Swisher a fare gli onori di casa. Ne è risultata una lunga intervista - talkshow ricco, interessante, divertente. Si possono trovare tanti spezzoni video dell'evento (divertente osservare la mimica, i commenti, le interruzioni...).
Qui, in inglese, il testo completo dell'incontro.
Parcheggi
Questa potrebbe essere una soluzione al problema del parcheggio: il balcone.
Per farmi ritornare sui miei passi, però, ci vuole ancora qualche altro progresso tecnologico. Per esempio, un'automobile completamente automatizzata che guidi e si orienti da sola, e che vada a energia solare...
martedì 19 giugno 2007
Il camionista egemone
C’è un passaggio molto famoso, in “Sostiene Pereira”, nel quale il dottor Cardoso spiega a Pereira le teorie filosofico-psicologiche di Ribot e Janet: “Noi abbiamo varie anime dentro di noi, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone... Quella che chiamiamo la norma, è solo il risultato e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte e più potente, codesto io spodesta l’io egemone e ne prende il posto, passando a dirigere la coorte delle anime”.
Ecco, il mio io egemone di quest’estate è un camionista. E da bravo camionista si circonda di foto di belle figliole in bikini.
Per esempio, le clienti soddisfatte che posano come testimonial con i bikini che hanno acquistato sul sito di Malibu String Bikinis: ogni settimana c’è un aggiornamento.
Sono donne, ragazze, signore e signorine anonime, molte volte dall’aria qualsiasi, raramente perfette, con qualche difettuccio, e proprio per questo molto più sexy.
È uno dei siti preferiti del mio io egemone camionista, che mi ha detto di avere un debole per Kimmy. E mi ha assicurato che si farà sentire regolarmente su questo blog, ora che è scoppiata l’estate e che lui è diventato egemone.
domenica 17 giugno 2007
Scusi, non ha niente dei Grateful Dead?
La sezione Live Music raccoglie quasi 40.000 concerti. Rock, blues, folk, jazz - più che altro band e artisti sconosciuti che postano direttamente le loro registrazioni.
Ma ci sono anche parecchi nomi “classici”.
Per esempio, se vi piacciono i Grateful Dead, sarete molto grati di sapere che qui si trovano parecchi loro concerti. Per la precisione: 1.148 concerti scaricabili (di solito sono stati registrati col microfono, fra il pubblico) e 1.514 in solo stream (di qualità superiore, registrati direttamente dal banco del mix).
Se siete proprio malati, qui potete ascoltare i concerti dei Dead di cui ricorre l’anniversario.
Un grande giorno per l'umanità
Il primo concerto dei Jethro Tull su Concert Vault.
È la registrazione completa del concerto all'Hammersmith Odeon del 9 settembre 1984, trasmesso per radio in Inghilterra dalla BBC dal quale è stato tratto un disco, Live at Hammersmith, della Strange Fruits Records. Il CD però comprendeva solo 8 brani, qui si può ascoltare il concerto in versione integrale.
martedì 12 giugno 2007
lunedì 11 giugno 2007
WWDC
Qualcuno sostiene di aver trovato il foglietto su cui Steve ha scritto la scaletta del suo keynote e l'ha messa in linea...
Era ora! Va bene il gossip, le false anticipazioni, le bufale, ma almeno un po' di creatività.
domenica 10 giugno 2007
Lei non sa chi sono io
sabato 9 giugno 2007
Lezioni di matematica
150 mila manifestanti, secondo gli organizzatori. 12 mila secondo la Questura.
La prossima volta che qualcuno dà stime sul numero dei partecipanti, prima ci faccia vedere le sue vecchie pagelle scolastiche. E non cerchi di cancellare il voto in Matematica.
venerdì 8 giugno 2007
Lezioni di geografia
In "Piattaforma", Houellebecq scrive: "l'economia è una scienza misteriosa".
Anche la geografia, aggiungo io.
mercoledì 6 giugno 2007
Il potere del (cattivo) design
Le Olimpiadi di Londra 2012 hanno un loro logo, com'è oramai tradizione.
Qui lo potete vedere in tutto il suo splendore.
Sì, è proprio brutto, così brutto che è in corso una petizione affinché venga cambiato. E non si può neppure dire che sia così bruttino perché si è voluto risparmiare: lo scarabocchio pare che sia costato 400.000 sterline (circa 600.000 euro al cambio attuale).
Ma fin qui la cosa non fa notizia: in un mondo in cui il 90% dei PC usa Windows, siamo abituati a essere circondati da design scadente e in qualche caso persino pessimo.
Ma la novità è che secondo alcuni questo logo non è solo brutto: è pure pericoloso. Pare infatti che le versioni animate del logo possano scatenare crisi di epilessia.
Ecco un caso in cui il cattivo design riesce non solo a essere fastidioso e irritante, ma pure pericoloso.
martedì 5 giugno 2007
lunedì 4 giugno 2007
L'iPod lava più bianco
Dal sito della mia ex-rivista.
domenica 3 giugno 2007
Il cestino degli autogol
Negli uffici Microsoft a Seattle, all'ingresso della divisione Zune, c'è un cestino per il "riciclaggio degli iPod".
L'idea è che chiunque, folgorato dalla bellezza dello Zune marrone, getterà via il suo iPod per correre a comperare il lettore Microsoft.
Chissà come mai, il cestino è vuoto (e fra i quattro o cinque oggetti che si trovano, uno è una custodia protettiva per iPod in silicone).
Ora, parlare male dello Zune è un po' come sparare sulla Croce Rossa, per cui non è carino insistere più di tanto; però, giusto per rispolverare un poco la memoria, qui si trova qualche considerazione (in inglese) sullo Zune e, soprattutto, un filmato che ci mostra cosa succede se si prova a regalare uno Zune a un bambino...
E poi, scusate: supponiamo che qualcuno sia così stordito da rinunciare all'iPod per passare allo Zune. Ma almeno, l'iPod vendilo su eBay, no?
Il messaggio che arriva Microsoft allora diventa: per scegliere Zune, bisogna essere due volte imbecilli. Proprio un bell'autogol.
mercoledì 30 maggio 2007
Quando il blog è in vacanza
Le trasmissioni riprenderanno domenica.
lunedì 28 maggio 2007
Non dura, non dura...
Blogger, il sito che ospita questo blog, tiene una pagina chiamata Blogs of note nella quale segnala ogni mese dei blog ritenuti degni di nota. Sì, sono tutti in inglese, ma non è questo il punto (però di lingue del Web parlerò in un prossimo post, promesso).
Per curiosità, sono andato a vedere la rassegna più vecchia: gennaio 2001.
Riportava 5 blog.
Quattro sono proprio scomparsi; l’unico rimasto è questo, ma è morto a metà del 2002.
Mi sa che questa della blogosfera è una moda che non dura...
Come eravamo
Steve Jobs presenta il primo iMac.
"Potente G3/233 e splendido mouse..." ah, che genio del marketing!
Ma ho proprio voluto bene a quel coso blu Bondi tondeggiante...
Nasceva così
Qui, una storia molto dettagliata e interessante (ma in inglese, sorry) di come fu concepito e lanciato l’iMac.
Steve Jobs, Jonathan Ive e Larry Ellison, che per fortuna fu ascoltato, ma solo all'inizio...
venerdì 25 maggio 2007
Decadenza
I bruti festeggiavano l’arrivo in città di una certa coppetta, un tempo prestigiosa e ora così gravemente decaduta che la finale, giocata un paio di giorni fa, vedeva opposte due squadrucce finite terze nei rispettivi campionati nazionali, ciascuna con più di venti punti di distacco dal primo posto. La partita, peraltro, è stata d'una noia mortale.
mercoledì 23 maggio 2007
Tubi, cavi e ancora tubi
Da qualche mese nel mio quartiere le strade erano sottosopra perché l’AEM sta posando le tubature. Il teleriscaldamento sembra essere the next big thing e, anche se la cosa non mi riguardava direttamente (o almeno spero: il mio condominio ha appena speso una fortuna per installare una nuova caldaia) ero curioso di saperne qualcosa di più. Sì, certo, uno va a leggersi la voce teleriscaldamento della wikipedia e impara tutto. Però avevo anche la curiosità di vedere il luogo in cui si teneva l’incontro, il teatro parrocchiale del mio quartiere – nel quale non avevo mai messo piede. E poi la lettera d’invito, personalizzata, prometteva in regalo una “simpatica sorpresa” a tutti i partecipanti.
La sala è il teatro dell’oratorio di via Kolbe, a Milano. Mi sa che parlerò di questa chiesa e del suo oratorio in qualche altro post. Per adesso basti dire che l’oratorio è una grande struttura, stile edilizia pubblica anni ‘60, messo lì accanto a questo bel chiesone di mattoni rosso cupo, senza nessuna preoccupazione di “armonizzazione”, “integrazione” o design.
Al teatro si accede da una scalinata esterna che sembra concepita per impedire ad anziani, disabili, donne incinte di arrivare alla sala.
La sala è deliziosamente fatiscente. Sedili in legno, muri scrostati, però ha una discreta capienza – oltre 300 posti – e un palcoscenico ragionevolmente ampio. Non viene usata per spettacoli di alcun tipo perché ristrutturarla secondo le attuali norme di sicurezza costerebbe troppo persino per le case del convento di sant’Antonio, che possiede e regge la parrocchia. Hanno costruito un ascensore, sul lato posteriore dell’edificio, che porta al livello della sala; pare che i frati siano stati costretti a fare questo investimento perché avevano avviato un circolo per gli anziani, ai quali avevano assegnato dei locali a fianco del teatro parrocchiale: ma gli anziani non riuscivano ad arrivarci a causa dell’infinita scalinata. Ma è impensabile che 300 spettatori possano accedere a un teatro in un ascensore che tiene una decina di persone alla volta se va bene.
Peccato, perché una sala così, nel quartiere, potrebbe servire.
Gli incaricati dell’AEM spiegano cos’è il teleriscaldamento e i progetti dell’azienda.
Le slide sono muri di testo illeggibile (ma questo sito non lo conosce nessuno, in Italia?) però apprendo cose per me nuove e interessanti.
Il teleriscaldamento - sul quale adesso anche voi sapete tutto perché avete già letto il lemma della wiki, vero? - è già avviato da diversi anni a Milano e serve diverse zone: la prima centrale, sorta a Sesto San Giovanni nell’area della ex Falck, serve oggi oltre 400 condomini e un centinaio di stabili, pubblici e privati. Poi nel 2001 è nata una centrale dalle parti di viale Famagosta (ex cartiera Binda), che serve 15.000 famiglie. E poi ancora altre centrali (il tecnico AEM continuava a parlare di “episodi”, ma ci siamo capiti lo stesso) nel Gallaratese, un piccolo impianto a pompe di calore che serve gli stabili della Bocconi, uno in viale Sarca, che ha la prerogativa di distribuire “il caldo” (riscaldamento) e “il freddo” (condizionamento dell’aria in estate), esempio unico e destinato a rimanere tale perché l’AEM non intende proseguire su questa strada.
Comunque, il teleriscaldamento è una realtà bene avviata, non come in Nord Europa ma si sta diffondendo a Milano e altrove (Brescia, Trentino...). Gli impianti, anche se quelli dell’AEM si ostinano a chiamarli sempre “episodi”, sono centrali dette di cogenerazione perché producono contemporaneamente energia e calore.
Uno dei nuovi impianti che l’AEM sta costruendo è la centrale che viene chiamata Canavese (si trova dalle parti di viale Forlanini, vicino all’aeroporto di Linate), destinata a distribuire calore a una vasta area della città compresa tra zona Vittoria e Città Studi.
Per adesso vengono posati i grandi tubi che costituiranno la “dorsale” di questa rete, in un secondo tempo verranno allacciati i palazzi.
La centrale Canavese produrrà energia mediante una tecnologia detta a pompe di calore, che in pratica usa l’acqua di falda come materia prima da cui ricava energia trasferendo calore. Qualche altro dettaglio tecnico, di fonte AEM, qui.
La cosa che ha colpito un profano come me è che, a quanto pare, esiste un’unica azienda in grado di costruire pompe di calore della potenza necessaria; si trova in Svezia e ha realizzato il sistema di teleriscaldamento che lassù serve l’intera città di Goteburg.
Beh, l’incontro è andato avanti per un’oretta, i tecnici AEM hanno spiegato per sommi capi in cosa consiste il teleriscaldamento e i vantaggi che offre (pare che sia oggettivamente più efficiente rispetto a tante caldaie disseminate nei palazzi e che si riveli assai meno inquinante, ma qui io posso solo riferire ciò che diceva la campana AEM).
Non mi dispiace l’idea di vivere in un quartiere cablato. I cavi in fibra ottica di Fastweb, tubi AEM in cui viaggia acqua a 90° che riscalda le nostre abitazioni... how cool. Peccato che non intendano fare altrettanto col condizionamento (è tecnicamente possibile, ma a quanto pare non è redditizio, almeno per ora).
L’unico mistero è il simpatico omaggio distribuito a tutti i presenti. Allora, c’era una custodia e dentro, arrotolato, una specie di bussolotto che, non appena estratto, si spalancava scattando come una molla, diventando un disco di tessuto sintetico (verde, col logo AEM) del diametro d’una ventina di centimetri, con un bordino che si direbbe in fil di ferro. Io lo sto usando sulla scrivania, a fianco del Mac sul quale sto scrivendo questo post, lo uso per appoggiarci la tazzona del tè.
lunedì 21 maggio 2007
Il concerto di oggi
Però ogni tanto anche l'appassionato di jazz troverà qualcosa per lui.
Come per esempio questo concerto di Miles Davis.
7 maggio 1971, Fillmore West di San Francisco.
domenica 20 maggio 2007
La blogosfera? È fatta così
Ecco la risposta.
Incredibly strange
E cioè: ma che cosa penserà mai un americano o un inglese (o un irlandese, australiano... insomma, un anglofono) quando ascolta un disco in cui degli italiani cantano in inglese, per di più dei testi che vorrebbero essere impegnati e relativi alla realtà americana? “.. Italians singing about "red Indians" - their words -- is like me singing about, I dunno, Mario Roatta's persecution of Slavs during World War II... “. Qui, il titolare di Vinyl Mine parla (neppure male, poi) dei Raw Power, band hardcore italiana con un suo seguito anche all’estero.
L'ultima sull'ONU
Qualche tempo fa, l'ONU si era coperta di vergogna e ridicolo per avere affidato alla Libia la presidenza delle commissione sui diritti umani.
Di recente, il bis: lo Zimbabwe di Mugabe è stato prescelto per guidare la commissione sullo sviluppo sostenibile.
La notizia è di qualche giorno fa - l'ho trovata qui (è un sito canadese, in inglese) - e me l'ero persa, ma devo dire di aver fatto una veloce ricerca sui siti dei quotidiani italiani e di non aver trovato nulla.
Io non arrivo a dire che bisogna sciogliere l'ONU e buonanotte, però...
Questa burocrazia ci ucciderà
Invece no.
Guardate un po’ che razza di moduli bisogna compilare per arruolarsi in Al Qaeda.
martedì 15 maggio 2007
Chitarre come cornamuse
A costo di ferire qualcuno, dirò che i Big Country sono un ottimo esempio di band colpita da questa sindrome. Il primo album (The Crossing, 1983) dei Big Country li impose al di fuori dei confini della loro nativa Scozia, in Inghilterra e negli USA, e contiene gran parte dei loro cavalli di battaglia.
In quel primo disco c’era tutto quello che i Big Country avevano da offrire: canzoni dal sapore celtico ma in potente versione rock, un muro sonoro duro e compatto, la splendida produzione di Steve Lillywhite e poi la loro caratteristica distintiva, quella chitarra elettrica distorta che suonava come una cornamusa...
Dal vivo sono rimasti per anni una band poderosa.
Su Concert Vault c’è uno splendido concerto di Capodanno al Glasgow Barrowlands (31 dicembre 1983), il mio preferito. Ma non mi dispiacciono neppure gli altri due. Una curiosità: nella data americana dell’86 (Tower Theatre di Filadelfia), li possiamo sentire alle prese con una cover di Honky Tonky Women.
Sono qui.
Oh, dimenticavo: adesso Concert Vault chiede la registrazione. Ma è gratuita, e ne vale la pena.
Vabbè...
I nuovi MB danno qualcosina di più per qualcosina di meno. Sono anche un poco più leggeri.
Molti però si aspettavano un MB Pro da 13".
Io ancora non riesco ad apprezzare quella plastichina bianca. Il nero è meglio ma non vale la differenza. Ma mi sa tanto che il MB Pro 13" non ci sarà mai.
lunedì 14 maggio 2007
Copertine, copertine
Questo è un sito di e-commerce, vende fumetti. Ma tiene un catalogo online con le riproduzioni di tutti gli albi in vendita, in formato ragionevole: una gioia per gli occhi.
Una pagina Web che seguiva solo gli albi Marvel, ma che purtroppo possiamo dare per morta (è ferma dal gennaio 2005) è questa, in cui si possono fare anche ricerche per disegnatori.
domenica 13 maggio 2007
La Sinistra in lutto
giovedì 10 maggio 2007
Il futuro non è più quello di una volta
Futuro Prossimo è un gran bel sito di divulgazione scientifica; raccoglie articoli su temi futuribili e presenta scoperte, invenzioni, teorie e ipotesi che potrebbero, forse modificare il nostro futuro.
Paleo Future (“uno sguardo al futuro che mai fu”, recita il sottotitolo) fa in un certo senso l’opposto: raccoglie tanta futurologia d’epoca, mostrando le visioni del futuro formulate nei decenni scorsi. Qualche volta sbagliate per eccesso, qualche volta per difetto, qualche volta quasi azzeccate e qualche volta platealmente sballate.
martedì 8 maggio 2007
Taj Mahal live 1969
La prima volta che ho sentito “She Caught the Katy” è stato, ovviamente, nel film Blues Brothers.
Mi ero convinto che Katy fosse il nome di una cavalla, e che la canzone quindi dicesse: lei si è presa il cavallo buono buono e mi ha lasciato qui col mulo... Non proprio.
Leggendo questo bel post di Phantom Blog, ho appreso che The Katy è il modo in cui veniva chiamata all’epoca in cui fu scritta la canzone la ferrovia che attraversava Missouri, Kansas e Texas. Quindi: lei se ne è andata via in treno e mi ha lasciato qui col mulo...
Non mi sbagliavo, però, nel ritenerla una grande canzone. Mi era piaciuta molto nella versione big band di Blues Brothers; mi è piaciuta molto di più nella versione acustica di Taji Mahal nel suo album The Natch’l Blues del 1968, e se possibile mi è piaciuta ancora di più nella versione live che si può ascoltare in questi due concerti di Taj Mahal, al Fillmore West di San Francisco (settembre 1969), ascoltabili su Concert Vault.
Taj Mahal è uno dei grandi interpreti del blues e, anche se non è mai arrivato a essere una superstar, nel corso della sua ormai quarantennale carriera, ha sempre ottenuto stima e grandi consensi.
I due concerti del ‘69 sono tratti dalla tournée con la quale accompagnava l’uscita quasi simultanea di due album, uno elettrico (Giant Step) e l’altro acustico (De Ole Folks at Home). Il risultato è che qui Taj Mahal ci dà il meglio di sé, sia nelle cover acustiche tradizionali, sia nelle rivisitazioni in stile rock blues.
C’è anche un terzo concerto, volendo, del 1971, ma dura solo 30 minuti. Preferisco segnalarvi le due date del '69 anche perché magari qualcuno di voi è come me, ama sentire date diverse dello stesso tour e mettersi lì a confrontare le scalette (in questo caso variano parecchio) e mettere a confronto le diverse versioni dello stesso brano.
La versione di She Caught the Katy è memorabile, ma lo stesso si può dire di quasi ogni altro brano.
I più attenti si ricorderanno anche che Six Days On the Road, presente in entrambe le date del ‘69, fu ripresa da Ricky Gianco che ne fece un inno delle occupazioni (“Questa casa non la mollerò”) che fu eseguito al festival del parco Lambro 1976 e sparì senza lasciare né tracce né rimpianti.
venerdì 4 maggio 2007
Chi ha paura dei libri usati?
È in corso una guerra silenziosa, a Milano. Una dopo l’altra, le vecchie bancarelle di libri e riviste usati stanno chiudendo. Ma non scompaiono: si trasformano tutte in rivendite di fiori.
Soltanto nel mio spicchio di città, questo è stato il destino della bancarella all’angolo tra viale Corsica e viale Campania; di quella in piazza Santa Maria del Suffragio e di quella in piazza Tricolore.
Succede così anche in altre città? Curiosamente, queste nuove bancarelle di fiori sono quasi sempre gestite da indiani reticenti, che non sanno nulla dei precedenti proprietari e che paiono messi lì per caso. Ho anche comperato qualche pianta grassa e qualche garofano per provare a ingraziarmeli e ottenere qualche informazione: tempo sprecato.
Il risultato è che la città è piena di fioristi d’ogni tipo; le bancarelle “convertite” si sommano ai negozi dei fioristi e ai piccoli chioschi agli angoli delle strade, che già vendevano fiori. Capita di vederne due nello stesso viale, nella stessa piazza, che si guardano da marciapiedi opposti, e che a quanto pare riescono a sopravvivere entrambe.
Ma davvero c’è tutta questa gente che continua a comperare fiori e piante? E che mai comprerebbe un libro, nemmeno un Giallo Mondadori di seconda mano a un euro? Apparentemente è così.
Ce n’era anche una quarta, molto più grande di una comune bancarella: il “piccolo market del libro usato” in piazzale Dateo, una baracca in legno che negli anni si era progressivamente ingrandita e che ospitava migliaia di libri, accuratamente suddivisi per argomento e collana. Lei invece è scomparsa, al suo posto in questo momento c’è un grande cantiere e non mi risulta che si sia trasferita altrove. Magari fuori Milano. Ma so già che è inutile fare ricerche. Probabilmente, sarà un vivaio.
Qui, per quel che vale, un elenco di bancarelle di libri e periodici usati a Milano (è di alcuni anni fa e non è stato aggiornato).
Lou Reed is back
Adesso funziona regolarmente.
Qui.
Enjoy.
mercoledì 2 maggio 2007
Spider Man nipponico
Adesso siamo pronti per le vicende dell’Uomo Ragno giapponese, che mette insieme un formidabile minestrone di cattivi hi-tech e cowboys.
martedì 1 maggio 2007
Il concerto del Primo Maggio
Quello che vi consiglio di ascoltare oggi è molto meglio.
Lou Reed, 5 novembre 1977, live al Bottom Line di New York.
Qui.
1977: punk e new wave sono i fenomeni del momento. Negli Stati Uniti, il punk viene interpretato come un rock diretto e senza fronzoli, che torna alle origini – Ramones su tutti – fino a sfiorare il revival anni ‘60, o come un suono “sporco” abbinato a testi di pretese artistiche – Patti Smith.
Lou Reed in quell’anno fa entrambe le cose con i suoi primi due dischi incisi per l’etichetta Arista: Rock’n’roll Heart e Street Hassle. Due dischi che escono a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, ma che sembrano venire da epoche diverse. Dodici brani veloci di rock’n’roll apparentemente leggero e disimpegnato, da una parte, e un album “sporco” e maledetto che contribuisce a rafforzare il mito oscuro di Lou Reed.
Il concerto che si può ascoltare in streaming da Concert Vault illustra benissimo questo periodo.
Anticipa di un anno le performance - sempre registrate nello stesso club, il Bottom Club di NYC - che saranno raccolte nel doppio dal vivo Take No Prisonsers (1978), ma qui gli esiti sono di gran lunga migliori. Qui Lou Reed non cerca di fare il Lenny Bruce: niente monologhi infarciti di fuck you e sberleffi al pubblico, qui si va diritti al cuore della faccenda, con un rock tirato e sporco, lontano dalle discutibili tentazioni rock-jazz dei suoi concerti dal vivo del periodo 1978-79.
Il repertorio combina alcuni dei suoi classici che non dovrebbero mai mancare a un suo concerto (Sweet Jane, I’m Waiting for The Man, Rock & Roll) con alcuni brani degli album in promozione durante quel tour, e che non mi risulta siano mai stati eseguiti in altre tournée, come Shooting Star, Rock’n’roll Heart e Banging on My Drum.
La band è quella, formata da poco, che lo accompagnerà per tutto il periodo Arista e che qualcuno di noi vide anche in Italia, nel tour del 1980 (ma qui c’è anche Michael Fonfara al saxofono).
lunedì 30 aprile 2007
Super-eroi islamici
Iniziano ad apparire i primi eroi con super poteri e fede islamica. I primi titoli stanno uscendo a cura della AK Comics, che ha annunciato quattro graphic novel con altrettanti personaggi, e della Teshkeel Comics, la quale presenta un super-gruppo (the 99) che ricorda vagamente gli X-men.
Nella presentazione (in arabo e in inglese), entrambe le case editrici sottolineano laa novità "culturale" della loro proposta e l'intento di fare fumetti che riflettano la cultura e la civiltà musulmana. Se devo giudicare dalla linea grafica, però, entrambe le proposte mi sembrano fortemente tributarie del tanto vilipeso Occidente. Comunque, la novità è interessante, cercheremo di tenerla d'occhio.
sabato 28 aprile 2007
Io bevo figo
Perché bevo acqua di rubinetto.
Segnalato dal blog di Luca Sofri.
Del resto, già Altroconsumo aveva spiegato, circa un anno fa, come in molte città italiane l'acqua di rubinetto fosse di ottima qualità e che il ricorso all'acqua imbottigliata fosse immotivato.
La guerra in casa/2
Questo blog
Avevo in mente solo due cose, in negativo: non sarebbe stato un diario perché so che considerazioni come “oggi ho mangiato gli spaghetti col pesto, adesso penso che sposterò quel cuscino che sta sul divano e poi forse andrò a fare due passi” non interessano a me, figurarsi agli altri. E sapevo che non sarebbe stato un blog specialistico, come ce ne sono molti - anche di molto interessanti – perché io non ho un’unica, grande passione della mia vita che mi permetta di andare avanti a parlarne per mesi o anni trovando sempre cose nuove da dire e risultando interessante ad altre persone, conosciute e sconosciute.
Seguirà piuttosto le cose che, per un motivo o per l’altro, attirano la mia attenzione.
Col tempo, prenderà una fisionomia più precisa, spero. Sto pensando di usare un numero relativamente piccolo di “etichette” (le parole-chiave qui su Blogger) che possano fare da rubriche.
Una rubrica sarà Milano - qui metterò i risultati del mio gironzolare per la città e il mio quartiere alla ricerca di piccole cose interessanti e noterelle storiche. Non ci sarà mai una storia del Duomo, ma idealmente vorrei che ci fossero alcune cose di rilievo della mia zona, o cose poco note della città.
“Popculture” sarà un altro filone: tutte quelle ore passate a leggere fumetti di super-eroi e guardare telefilm degli anni 70 e 80 saranno pure servite a qualcosa, no? E sicuramente la musica, con un occhio di riguardo alla musica che sento più vicina a me - il classic rock degli anni 70-80 - a partire dal monitoraggio di Concert Vault e siti simili.
Altri temi verranno, seguendo l'ispirazione e le richieste del numerosissimo pubblico. Ehi, perché c'è un pubblico, vero? Vero? Vero?
Ecco, questo avrebbe dovuto essere il primo post del blog, diciamo che è l’editoriale dell’edizione della domenica. Che esce il sabato, naturalmente, per battere sul tempo la concorrenza :-)
venerdì 27 aprile 2007
Superman indiano
Terra 2.0
giovedì 26 aprile 2007
La guerra in casa
Un giacimento di concerti
Ora la novità è che alcuni concerti potranno anche essere scaricati e in qualità superiore (ma a pagamento: l'intero concerto costa 9 dollari e 98).
Il sito viene aggiornato settimanalmente; questo blog lo terrà sempre di vista...
mercoledì 25 aprile 2007
Venticinque aprile. Quasi
Google, si sa, molto spesso personalizza il logo delle sue homepage seguendo le festività e le ricorrenze dei vari calendari nazionali.
Il 25 aprile, in Italia, è passato sotto silenzio.
In Australia e Nuova Zelanda invece è stato celebrato con il logo che riporto in testa al post.
Colà infatti il 25 aprile è l'ANZAC Day, in cui si celebra la presa di Gallipoli da parte delle truppe austrialane e neozelandesi (Australian and New Zealand Army Corps, per l'appunto ANZAC) durante la I Guerra Mondiale. Non la Gallipoli di Puglia, ovviamente, ma quella turca.
Ce lo facciamo andare bene lo stesso, per questa volta?
Il primo serial killer italiano
Verzeni fu rinchiuso alla Senavra, all’epoca il manicomio di Milano (un edificio del quale parlerò prossimamente perché è fra le cose notevoli del mio quartiere) e qui fu sottoposto ai trattamenti più avanzati della psichiatria dell’epoca: ustioni al collo, scariche elettriche, giornate di isolamento totale nell’oscurita', docce gelate che gli cadevano sul capo da un'altezza di tre metri, alternate con "bagni a sorpresa" di acqua bollente.
Alle quattro del mattino del 23 luglio 1874 gli infermieri trovarono Vincenzo Verzeni penzolante contro il muro, era nudo e con le ciabatte, appeso per il collo a una fune attaccata all'inferriata della finestra. Verzeni passerà alla storia come “il vampiro di Bergamo”.
Lombroso parlò diffusamente di lui nel suo saggio “L’uomo criminale”.
Qualche informazione su Vincenzo Verzeni qui e qui. La videomaker Vivien Hubert ha di recente realizzato un cortometraggio sulla sua vicenda, che si può guardare qui.
martedì 24 aprile 2007
Boris Yeltsin (1931-2007)
L'arte del caffè
Però non me li servono mai così creativi.
La kryptonite? Esiste veramente
Da Repubblica.
È un po' come dire che i liocorni esistono veramente, ma si chiamano stambecchi, no?
martedì 17 aprile 2007
Corsi e ricorsi
Viene quasi da pensarlo vedendo un sito come questo: dedicato esclusivamente a tutti coloro che quando fanno una telefonata non vogliono parlare con un centralino automatico o una voce computerizzata.