sabato 28 aprile 2007

La guerra in casa/2

Sul dibattito tra "ci sono troppe armi" e "ce ne sono troppo poche", Futuro Prossimo suggerisce una terza via.

3 commenti:

Gianluca [LdO] ha detto...

"by the way", per citare la tua elegante (e musicale, ricordandomi i red hot) espressione, oltre a suggerire una terza via... ricambio i complimenti per il blog: di vero cuore!

Grazie e a presto!

Gianluca Riccio
futuroprossimo.blogosfere.it
"il tempo siamo noi che passiamo"

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Bello quel sito Futuro Prossimo.

Questa terza via non mi convince (deve ancora succedere che una qualche "terza via" mi convinca"…). Sono persuaso che chi ama girare con un'arma in tasca (ma non chi vi sia obbligato, v. infra) ne apprezzi, anche quando non intenda usarla, la capacità di fare del male o addirittura, com'è il caso di armi da fuoco, di uccidere.

Da qui mi sembra poter inferire che chi così inclini, anche in assenza di espressa intenzione, abbia poi una decisa disposizione ad adoperare l'arma per ciò a cui essa è effettualmente destinata: ferire, mutilare, uccidere.

Quindi, giudico che chi porti la pistola in tasca – e, ripeto, non lo faccia perché costretto o per paura, p.e. chi abbia ragione di temere un'aggressione – altro non aspetti in realtà che l'occasione di usarla, magari senza nemmeno confessarlo a se stesso. È ovvio che costui, anche in presenza sul mercato della pistola finta, continuerà a preferire quella vera; ma secondo mè è anche ovvio che chi mai si metterebbe addosso una pistola verà, ignorerà serenamente quella finta.

Insomma, al mondo c'è chi trova attraente l'idea di sparare addosso al prossimo e chi no.

Gianluca [LdO] ha detto...

@Ipofrigio - Magari chi non trova attraente l'idea di sparare addosso al prossimo potrebbe utilizzare armi non letali per neutralizzare chi trova attraente l'idea. Che dici? ;-)

Gianluca Riccio
futuroprossimo.blogosfere.it
"il tempo siamo noi che passiamo"

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